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Usura, confiscato ristorante a Torre Pedrera

Lunedì, 05 Giugno 2017

(Rimini) La guardia di finanza di Rimini ha confiscato oggi immobili e terreni per un valore complessivo di circa 10 milioni euro riconducibili agli eredi di un savignanese già indagato per usura ed abusiva attività finanziaria. Tra gli immobili anche un noto ristorante sul lungomare di Torre pedrera, ora in gestione a persone estranee ai fatti.
L’uomo è deceduto nel corso delle indagini, scattate dopo una denuncia alla Polizia Tributaria da parte di un cittadino che chiedeva aiuto affermando di essere vittima del reato di usura da parte dell’indagato.
Grazie all’intercettazione di conversazioni telefoniche, interrogatori, a mirati accertamenti bancari e a perquisizioni le fiamme gialle sono arrivate ad accertare che l’indagato aveva erogato prestiti di denaro a tassi usurari a numerose parti offese (tassi che variavano dal 85% al 958%). L’uomo, pur non essendo iscritto nell’apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia, aveva svolto attività di concessione finanziamenti attraverso risorse proprie ad una pluralità di soggetti.
Inoltre, le indagini economico patrimoniali hanno rilevato una discrepanza tra reddito prodotto e patrimonio posseduto.
La procura ha quindi chiesto gli arresti domiciliari ed il sequestro preventivo dei beni di cui l’usuraio, direttamente ed attraverso le società a lui riconducibili, era proprietario.
Da ulteriori indagini, dopo la morte dell’uomo, le fiamme gialle hanno poi proposto alla Procura della Repubblica di Rimini la confisca di beni per 10 milioni nei confronti degli eredi.


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