Santa Giustina, la variante contestata

Martedì, 12 Marzo 2024

A Santa Giustina sta per partire un cantiere che, nel parere di tanti abitanti della frazione, produrrà uno scempio del territorio e non risolverà i problemi di traffico e di inquinamento da tanto tempo denunciati. Anche qui si spezzetteranno o perderanno completamente ampie aree di produzione agrcicola. Proprio come per i lavori per la nuova Statale 16. Anche qui verranno a generarsi danni ambientali, oltre che economici. Ma se c'è un grande movimento di oppositori alla complanare, con le associazioni degli agricoltori, qualche gruppo ambientalista, lo storico comitato dei residenti di Santa Giustina nel tentativo di mettersi di traverso alla realizzazione dell'opera, nessuno invece alza un dito rispetto all'altro scempio, identico se vogliamo, che sta per essere messo in atto con la realizzazione della circonvallazione alla via Emilia. I lavori tanto attesi e chiesti dai cittadini per eliminare il problema del traffico dalla statale e limitare i carichi di inquinamento sul centro abitato che stanno partendo (siamo in fase di espropri) non eliminano però il disagio, ma lo spostano semplicemente qualche metro più a monte, verso il fiume Marecchia."Si impiegano 22 milioni di euro per spostare una strada (di fatto pochi metri più in là) che sarà lunga poco più di 2 chilometri ma che ha reso necessario l’esproprio di oltre 64.000 metri quadri, tra cui 50.000 metri quadri di suolo produttivo, che saranno cementificati, alcune attività agricole azzerate e altre 20 tagliate a metà, alcune abitazioni con la nuova strada a meno di 20 m", spiega l'associazione 'Vivibene a Santa Giustina', che invita ufficialmente il sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad ad andare verificare cui i suoi occhi la situazione. 
 
"Nessuno vuole negare i problemi legati al traffico di Santa Giustina, ma perché appesantire ancora di più il nostro territorio e circondarlo ulteriormente di smog? Perché condannare il nostro paese ad un’altra colata di cemento che taglia a metà le nostre terre e ci impedisce di viverle? Abbiamo già la via Emilia, 3 linee dell’alta tensione, il biogas, il depuratore che abbiamo dovuto accettare senza possibilità di replica. Ogni lato del paese presenta criticità e per questo vediamo quotidianamente tanti dei nostri compaesani passeggiare in queste zone perché non ci sono a disposizione altre vie per farlo", spiega l'associazione 'Vivibene a Santa Giustina', i cui referenti, a suo tempo avevavno presentato un progetto per la realizzazione della circonvallazione accanto al tracciato dell'autostrada e utilizzando in gran parte terreni già espropriati. si tratta del progetto Ecolife "presentato in seconda commissione all’Amministrazione comunale di Rimini l'8 maggio 2015, presidente era Carla Franchini, e consegnato all’attenzione del presidente del Consiglio Comunale Vincenzo Gallo l'11 maggio 2015. Un progetto "con osservazioni concrete e dettate dal buon senso e dalle evidenze, proponendo soluzioni alternative e più sostenibili che fossero valide per tutti i cittadini di Santa Giustina".
 
In pratica, "abbiamo cercato di promuovere un dialogo a partire dalla conoscenza del nostro territorio e dei suoi abitanti, delle loro esigenze e abitudini. Non siamo stati ascoltati su nessuna osservazione e proposta avanzata; è stato deciso di portare avanti sempre e comunque il progetto comunale, che è stato più volte rimaneggiato ed ogni volta peggiorato, delegandone infine la realizzazione ad Anas". Tra i peggioramenti i residenti segnalano l'eliminazione dei "sottopassi e le rotonde previsti nelle stesure iniziali, lasciando solo una strada ad una corsia per senso di marcia che taglia a metà, devasta, una strada che isola e divide". Diverse le persone anziane, segnalano dall'associazione 'Vivibene a Santa Giustina' le cui abitazioni resteranno a monte della nuova circonvallazione.
 
"Il paese sarà di fatto tagliato, penalizzando le attività che rimarranno a monte del tracciato (lato Marecchia) visto che non ci sono sottopassi o rotonde che permettono di raggiungere facilmente il centro paese e il cimitero, limitando di fatto i contatti e gli spostamenti a piedi e delle persone che non utilizzano le vetture, come gli anziani, e allungando il percorso a tutte le altre (ovviamente anche nel senso contrario verso il fiume), il tutto a 400 metri in linea d’aria dalla nostra scuola elementare, una delle poche a offrire ancora ai bambini uno sguardo sul verde; impedendo agli agricoltori impossibilitati a raggiungere con i mezzi agricoli le parti di terreno tagliate a metà di poterle coltivare e interrompendo infine i percorsi sociali esistenti. Il tutto per spostare il problema senza risolverlo", spiega l'associazione.
 
"Ma di questo non parla nessuno. Perché in questo territorio i danni dovrebbero essere diversi dai “gravi danni ambientali irreversibili” di cui si parla invece in riferimento alla statale16? Il nostro appello va anche alle associazioni ambientali: perché la statale 16 no e la variante alla statale 9 – Circonvallazione sì? Cosa hanno di diverso queste zone per non meritare nessuna attenzione? Perché per risolvere un problema ne dobbiamo creare un altro ugualmente grave? Come cittadini di Santa Giustina, è nostro dovere proporre e chiedere alla nostra amministrazione soluzioni sostenibili per tutti". Da qui un rinnovato invito al sindaco.
 
Tra l'altro da qualche giorno nel cantiere sono visibili alcuni strani scavi, che potrebbero fa pensare a ritorvamenti archelogici: una tomba romana? Si vedrà.